Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 16% della popolazione mondiale vive con una forma di disabilità: una percentuale che, inevitabilmente, deve portare a un profondo ripensamento delle dinamiche sociali e aziendali.
In occasione del 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con i nostri esperti di W Advisory vediamo insieme alcuni degli elementi che oggi non sono più trascurabili da parte delle organizzazioni.
I dati più recenti di una ricerca di Boston Consulting Group (BCG) evidenziano che circa il 50% delle persone con disabilità in Italia ha sperimentato discriminazioni sul posto di lavoro.
Questo non è solo sbagliato dal punto di vista morale ed etico, ma un vero e proprio campanello d'allarme per le organizzazioni.
Le discriminazioni non solo minano la reputazione aziendale e minacciano produttività e capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti in un contesto sempre più competitivo.
Ma ancora più importante, l'esclusione di individui con disabilità riduce la diversità di prospettive, limitando l'innovazione e la creatività: un team eterogeneo, diverso per definizione e con prospettive e vissuti differenti è invece fondamentale per affrontare le sfide aziendali in modo completo, efficace e competente.
Quello che è necessario per le organizzazioni sono azioni concrete: per affrontare questa sfida, le organizzazioni non devono limitarsi a misure superficiali o azioni di "Diversity washing", perché oltre a essere inefficaci rischiano di essere anche dannose.
Qual è l’approccio migliore per le organizzazioni?
Marco Planzi, Partner di W Advisory, afferma:
“L'inclusione delle persone con disabilità è un approccio completo, a 360°. Questo concretamente significa creare un ambiente di lavoro inclusivo, che richiede investimenti e attenzioni costanti per ottenere un cambiamento culturale profondo e duraturo. Come farlo? Attraverso una formazione continua del personale, accompagnata da un impegno costante nella promozione di una cultura aperta e rispettosa delle differenze e realmente interessata all’ integrazione.”
Nel 1992 l’ONU istituì la giornata mondiale delle persone con disabilità: cosa è cambiato in questi 31 anni? E cosa abbiamo imparato? Serve davvero una giornata dedicata a questo tema?
A nostro avviso, molto è cambiato e tanto ancora si può fare e giornate dedicate servono per riportare in maniera costruttiva l’attenzione sul tema. È attraverso la conoscenza dei valori alle spalle di una giornata come questa che le organizzazioni possono passare dalla consapevolezza all'azione, impegnandosi attivamente nel cambiamento e creando un ambiente inclusivo e diversificato.
È solo partendo dalla disabilità intesa come parte integrante ed emblema della diversità che si possono costruire organizzazioni davvero sostenibili e adatte al futuro.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@wadvisory.eu