Secondo HBR, il "vecchio stile di comando" è un metodo "out". I cambiamenti digitali e di business sono sempre più veloci ed è quindi sempre più apprezzato un nuovo stile di guida, con leader più agili, che si adattano meglio al contesto e che abbiano attitudini meno "controllanti". Un nuovo stile di leadership che deve essere però in grado di muoversi avanti e indietro, come un elastico, a volte "pescando" anche dal modello precedente. E qui nasce la sfida.
Tradizionalmente, i leader costruivano la loro carriera sviluppando una profonda esperienza specifica e dimostrando livelli crescenti di competenza man mano che salivano nella scala aziendale. Nell'approccio emergente, i leader devono accettare che le loro competenze specialistiche siano limitate (in alcuni casi obsolete!) ed essere aperti ad apprendere da altri. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di conoscenze digitali o di guidare le trasformazioni digitali, non essendo loro stessi nativi digitali.
L'approccio tradizionale alla leadership valorizza la convinzione e la coerenza nel processo decisionale; i bravi leader "restano fedeli alle loro idee". Al contrario, l'approccio emergente riconosce che in ambienti in rapida evoluzione le decisioni devono spesso essere invertite o adattate in risposta a nuove informazioni - è considerato un punto di forza, non una debolezza.
L'approccio tradizionale alla leadership richiede chiarezza operativa e piani ben definiti. L'approccio emergente suggerisce ai leader una visione chiara di dove vogliono andare, senza necessariamente avere una tabella di marcia concreta per arrivarci. Se questa tensione non viene gestita con saggezza, i leader corrono il rischio di non fornire una "stella polare" ai membri del loro team. D'altro canto, se non sono ancorati alla realtà, possono proporre obiettivi elevati, irrealistici o intangibili.
Oggi viene sempre più valorizzato l'ascolto attento nei confronti degli altri prima di prendere una decisione. Se questa tensione non viene gestita con saggezza, i leader corrono il rischio di perdere informazioni importanti che risiedono nei membri del team che li circondano. Al contrario, se un leader si astiene dal fornire il proprio punto di vista, perde la possibilità di applicare le proprie preziose conoscenze.
L'approccio tradizionale prevede che ci sia il leader alla guida indipendente. Al contrario, l'approccio emergente valorizza la capacità degli altri di raggiungere gli obiettivi. Se questa tensione non viene gestita con saggezza, i leader rischiano di allontanare ed emarginare talenti promettenti. In alternativa, possono minare la propria autorità condividendo il potere in modo troppo ampio.
L'approccio tradizionale suggerisce ai leader di costruirsi un "istinto esperto" per prendere decisioni intuitive. L'approccio emergente, invece, sostiene che i leader dovrebbero basare le loro decisioni principalmente sui dati.
Rispetto a un modello di perfezione, l'approccio emergente chiede ai leader di riconoscere che fare qualcosa velocemente, e fallire velocemente, è spesso più importante che farlo perfettamente. Se non gestiti con saggezza, i leader corrono il rischio di ritardare il lancio di iniziative o direttive chiave per paura dell'imperfezione. Al contrario, portare avanti iniziative senza un'ampia considerazione e senza test può portare a risultati imbarazzanti.
• Sviluppare l'ambidestria tra i due approcci;
• Consapevolezza di sé e comprendere le proprie tendenze naturali è un primo passo importante;
• Imparare, adattarsi, fare pratica;
• Consapevolezza del contesto e intelligenza emotiva.
Fonte: Every Leader Needs to Navigate These 7 Tensions (hbr.org)